17 Gen Discount terapia: quando siamo noi a procurarci diagnosi e soluzioni.
Lo ammetto, io sono la prima a servirmi del web per reperire informazioni… Devo andare in viaggio? Cerco su Google. Devo prendermi un vestito o un gadget? Prendo in mano lo smartphone e inizio a fare shopping. Una grande comodità, oggi che dobbiamo fare i conti con giornate che non ci danno tregua e con una vita che ci porta ad essere sempre altrove, sia fisicamente che mentalmente.
Questa modalità del “tutto e subito” ha però esteso il suo effetto a ogni sfera della nostra esistenza, facendoci cadere nella tentazione di servirci del web per qualsiasi tipo di ricerca. Da qui il passo è stato facilissimo: se la rete mette a disposizione tutto ciò di cui necessito, allora posso anche occuparmi personalmente della mia salute fisica e mentale, visitando siti e blog di esperti e perché no, ordinando pure farmaci dai portali di vendita on-line.
Quando il web costringe a semplificare concetti complessi.
Le regole del web sono relativamente poche e chiare: testi brevi, ripetitivi e semplici da comprendere. In buona parte è Google stesso che lo richiede, per rendere i contenuti più facilmente fruibili a tutte quelle persone che leggono distrattamente e nelle situazioni più disparate: durante il lavoro, in tram o in auto, mentre camminano o nella migliore delle ipotesi di sera (dopo una giornata stancante) sul divano o a letto.
Tra la miriade di pagine che parlano di psicologia, sono certa che si trovino informazioni di qualità. Conosco colleghi preparati che nei loro blog o su Youtube riescono a veicolare contenuti in modo chiaro ed esaustivo. Rimane innanzitutto il dubbio che il destinatario di queste informazioni sia in grado di elaborare a pieno ciò che legge e di capirsi al punto tale da poter auto-diagnosticarsi patologia e relativa cura.
Dall’altra la mole di siti che dispensano soluzioni preconfezionate sono tante e fanno emergere una situazione allarmante. La complessità di ogni singolo caso non può certamente trovare la chiave di volta in una pagina che elenca i sintomi di una patologia e che lascia al lettore libera interpretazione sulla propria situazione. Una diagnosi e relativa terapia sono aspetti molto complessi da valutare e richiedono sia tempo che competenze specifiche. Nel disegno generale del paziente, vanno messi insieme i vissuti, le peculiarità della persona, le sue aspettative, il suo modo di vedere il mondo che lo circonda. Diventa chiaro quindi che l’autodiagnosi non può portare a risultati positivi e duraturi ma può solo dare l’apparenza di aver trovato una possibile risposta ad uno stato di malessere.
Restituiamo il tempo al tempo.
Le riflessioni sull’argomento sono davvero molte e dalle mille sfaccettature. Ciò che mi rimane è il fatto che, se le persone ricorrono così frequentemente a quella che chiamo “discount terapia”, la causa sia da attribuire tanto ai professionisti quanto ai pazienti.
Da parte nostra dobbiamo continuare ad usare la tecnologia con maggiore senso di responsabilità, consci dell’importanza del ruolo professionale che rivestiamo. Dovremmo considerare il web uno tra i tanti canali da utilizzare per fare informazione, da affiancare ad incontri, serate ed eventi rivolti a chi desidera conoscere di più sul tema della psicologia. In questo modo risulterebbe più immediato far passare il concetto che una diagnosi non può essere fatta dal paziente leggendo articoli di blog. Ogni caso va analizzato e studiato con minuzia, per riuscire a restituire ad ogni essere umano la sua unicità.
Dal punto di vista degli utenti invece, va sottolineato che non sempre si può avere tutto, in poco tempo e al prezzo più basso. È una legge di mercato che non può essere declinata ad ogni settore dell’esistenza. Oggi siamo solo impregnati di informazioni, non siamo esperti. Spesso non conosciamo o approfondiamo sufficientemente le fonti e ci manca la capacità critica di elaborare quanto letto. Per questo, anche nel nostro settore, esistono ancora gli specialisti che con i metodi e i tempi corretti aiutano le persone a comprendersi in modo più profondo.