Cosa fare dopo la pensione per non andare in depressione

Cosa fare dopo la pensione per non andare in depressione

Il momento del pensionamento è una tappa della propria vita bramata e ricca di aspettative: “Quando sarò in pensione potrò godermi la famiglia, fare sport, viaggiare, coltivare degli hobby” – e ancora – “potrò leggere tutti quei libri che ho accumulato e realizzare tutti quei progetti rimandati e mai fatti”.

Cosa succede veramente nel momento in cui il pensionamento arriva e il tempo futuro diventa presente? Non è raro accorgersi di essere impreparati davanti a questa nuova vita, anzi, sono molti i soggetti, in prevalenza uomini, a soffrire di sensazioni di smarrimento, ansia o di profonda tristezza e apatia, una volta conquistato il traguardo.

Il pensionamento: una fase complessa

Le patologie collegate alla pensione prendono il nome di “depressione da pensionamento” o depressione reattiva”, entrambe sono piuttosto recenti ed emergono soprattutto negli uomini.

Perché si verificano?

Negli ultimi decenni è aumentata di molto l’età media delle persone, facendo sì che all’arrivo dell’età pensionistica ci si senta ancora in forze. In parte, è proprio la sensazione di poter fare ancora molto che fa sentire un uomo o una donna potenzialmente capaci di esaudire tutti quei desideri che prima restavano imbrigliati nel lavoro. Ma anche per gestire queste opportunità ci vuole preparazione: la libertà se non viene incanalata e organizzata rischia di diventare un giogo.  

Le sicurezze che svaniscono

Quando si lavora le giornate sono scandite dai turni, dalle pause pranzo, dagli orari rigidi: una routine che genera un certo senso di sicurezza e stabilisce equilibri interni ed esterni alle relazioni lavorative. Con la pensione il mondo costruito giorno dopo giorno attorno alla propria professione viene stravolto: non ci sono più orari, mansioni e progetti da portare a termine; non ci sono più ruoli e gerarchie su cui riconoscersi e autodefinirsi.

La pensione è anche un fenomeno di coppia

La fine della carriera lavorativa può chiamare le persone a fare i conti con aspetti della propria vita familiare e relazionale. Il fatto di essere impegnati per almeno otto ore al giorno fuori casa pone infatti nelle condizioni di arginare o limitare l’emergere di problemi nel clima familiare. Con la pensione, la coppia si trova a confrontarsi con una frequenza diversa rispetto a prima e con cambiamenti difficili da metabolizzare, sollevando il rischio di entrare in uno stato di crisi. Sono anche questi equilibri da reinventare che possono portare a una riscoperta del rapporto ma anche a fastidiosi attriti.

Come supportare psicologicamente il marito che va in pensione

Una a recente ricerca dal titolo “Retired Husband Syndrome” (la Sindrome del marito in pensione” o RHS) analizza come il fenomeno della depressione da pensionamento colpisca maggiormente l’uomo e conferma come l’insorgere di depressione, rabbia e frustrazione possano portare spesso a pesanti crisi coniugali. In effetti, quando il marito va in pensione, si genera un cambiamento negli spazi e nei tempi dell’intera coppia – tacitamente concordati – che provoca una scossa alla stabilità edificata negli anni.

È necessario quindi trovare una nuova armonia che richiede più flessibilità da entrambe le parti. La pensione può essere vissuta come una nuova opportunità per trasformare la coppia in una squadra, allenata ad affrontare insieme nuove esperienze. Per fare ciò è necessario equipaggiarsi con grande senso di comprensione e volontà di mettersi nuovamente in discussione. Il percorso, se particolarmente tortuoso, può essere pianificato insieme ad uno specialista, che grazie all’esperienza nella risoluzione di problemi di coppia, può fornire gli strumenti adatti a vivere una relazione più appagante.

Alcuni consigli per vivere la pensione al meglio

Date le complicazioni di questa nuova fase, riporto qui di seguito alcuni semplici consigli che possono risultare utili per trovare serenità dopo la pensione, portando nuovi stimoli nella vita.

1. Mantenersi attivi mentalmente, dedicandosi agli hobby da sempre rimandati. Le opzioni sono tra le più svariate, dall’università della terza età, ai corsi promossi da circoli e organizzazioni culturali.

2. Mantenersi attivi fisicamente, partecipando a corsi di ginnastica dolce o posturale,

facendo delle passeggiate o riprendendo degli sport accantonati da tempo. È importante però ascoltare il proprio corpo, senza la pretesa di avere la stessa prestanza fisica di un tempo.

3. Creare una nuova routine: avere delle scadenze, porsi nuovi obiettivi facendoli rientrare nel proprio programma giornaliero, sono sicuramente stimoli che portano ad affrontare la vita con entusiasmo.

4. Dedicarsi agli altri: rendersi utili alle altre persone è un’attività che restituisce soddisfazione e un senso di appagamento. Dalla famiglia agli amici, fino alle associazioni impegnate nel sociale, le opportunità non mancano di certo.

5. Ripartire dai sogni: chi l’ha detto che i sogni debbano essere realizzati entro una certa età? Se è vero che la pensione diventa difficile da accettare perché il corpo e la mente sono ancora reattivi, vale la pena sfruttare questa energia per aprire quel cassetto dove riposano da lungo tempo progetti e desideri. Probabilmente la vita può riservare ancora qualche bella sorpresa.

6. Cercare il dialogo: non è cosa facile, ma trovare qualcuno con cui condividere le proprie preoccupazioni può aiutare molto. Il consiglio è di provare a esternare i problemi con qualcuno di cui ci si fida: un amico, la compagna, una persona di cui si ha particolare stima, oppure uno psicoterapeuta. Ci renderemo conto che non siamo mai soli nelle nostre paure e che condividere il peso del nostro viaggio può alleviare di molto la fatica.

Dobbiamo quindi gioire due volte della pensione: è un grande traguardo da varcare con le braccia al cielo, che nello stesso tempo può trasformarsi nella linea di partenza verso un nuovo ed entusiasmante viaggio.

Ritirati dal lavoro, ma non dalla vita”

Mahender Kumar Soni