Come si fa a stimolare una persona apatica?

Come stimolare una persona apatica? | Rebecca Rossi Psicoterapeuta

Come si fa a stimolare una persona apatica?

Mai come quest’anno ho incontrato tante persone con sintomatologia apatica. Gli strascichi della pandemia di Covid-19 sono purtroppo visibili in tutti noi.

Ma che cos’è l’apatia? Come si genera, come la si fronteggia e come la si riconosce?

L’apatia è uno stato nel quale non si provano emozioni o le si provano in maniera molto molto ridotta: per questo prende il nome dal greco a-pathos, ovvero senza emozione. La persona apatica, quindi, appare indifferente in qualsiasi situazione e davanti ad ogni stimolo, non intraprende volontariamente alcuna attività e, se lo fa, non ne trae piacere. Questo perché tutte le attività della sua vita quotidiana risultano intaccate: non danno più piacere il mangiare, l’attività sportiva, quella sociale, quella sessuale… Anche le espressioni facciali e l’eloquio vengono coinvolti, risultando inespressivi.

C’è differenza tra apatia e depressione?

La risposta è sì, andiamo quindi ad approfondire le peculiarità di queste due patologie. Possiamo definire l’apatia come l’assenza di passione, uno stato permanente di noia pervasiva, di vuoto interiore: la persona apatica non è reattiva, non prende iniziativa, non viene scalfita da niente e da nessuno, manca di emozioni e di iniziativa ma non prova tristezza per questo. Può essere erroneamente scambiata per pigrizia ma quest’ultima è un lato del carattere non sempre associato ad una sofferenza psicologica. Nell’apatia, invece, c’è un cambiamento nella persona: le cose che prima davano gioia non la danno più, le attività quotidiane che risultavano piacevoli diventano un peso, a differenza di chi ha un tratto caratteriale di pigrizia, che lo ha tendenzialmente da sempre.

Nello stato di apatia non vi è disagio per la propria condizione, mentre in quello depressivo emergono stati ansiosi e deflessione dell’umore molto importanti, che possono sfociare in pensieri negativi anche suicidari. È però possibile che l’apatia sfoci in depressione, qualora ai sintomi sopra descritti si associ una forte dose di pessimismo e pensieri disfunzionali in merito a sé e al proprio valore. L’apatia, quindi, può essere uno dei sintomi della depressione.

Quali sono le cause dell’apatia? A cosa è dovuta?

Che si tratti di patologie oppure di  stress estremo, l’apatia  è un campanello di allarme     da non prendere sottogamba!

L’apatia può insorgere in correlazione con alcuni disturbi psichiatrici (es. schizofrenia o fase depressiva del disturbo bipolare) o malattie neurodegenerative (es. Parkinson, Alzheimer) ma può anche essere causata da abuso di sostanze stupefacenti o farmacologiche.

L’apatia può essere un segnale di demenza?

L’apatia può essere uno dei primi segnali dell’insorgere della demenza, soprattutto in persone con problemi cerebrovascolari. Mentre prima si pensava fosse la depressione il segnale da monitorare in questi casi, recenti studi hanno dimostrato come il processo neurodegenerativo sia invece facilitato dall’insorgere dei sintomi apatici, non depressivi. La prima ipotesi, probabilmente, è stata per anni avvalorata in quanto alcuni sintomi dell’apatia sono sovrapponibili ad altri di natura psichiatrico depressiva. Quindi, l’apatia è considerabile come una spia per quanto riguarda il sopraggiungere di una demenza, mentre la depressione no. Essendo di difficile diagnosi all’occhio di un non esperto, consiglio sempre di rivolgersi ad un professionista neurologo o psichiatra in caso di dubbi.

Tuttavia, esistono situazioni nelle quali l’insorgere dell’apatia avviene in età più precoce: in questi casi, le cause sono da ricercare nell’esperienza della persona (genitori a loro volta apatici o con disturbi della sfera dell’umore, delusioni legate ad aspettative non realizzate, forti periodi di stress…). Sicuramente il biennio 2020-2021 è stato foriero di varie sintomatologie in questo ambito.

Come intervenire in caso di apatia? È possibile stimolare una persona apatica?

Non sempre è possibile stimolare una persona apatica, soprattutto se anziana.

Dobbiamo distinguere tra apatia correlata ad altre patologie e apatia correlata ad esperienze di vita. Nel primo caso, la cura sarà rivolta alla patologia in sé (es. Parkinson) con un supporto psicologico per la sintomatologia apatica.

In In entrambi i casi consiglio di rivolgersi comunque al medico curante e, inoltre, adottare piccoli accorgimenti quali:

  • incoraggiare solo le attività che si sa il proprio caro riesce a svolgere, evitando anche solo di proporre quelle non volute;
  • congratularsi per ogni attività perseguita;
  • seguire il suo ritmo;
  • cercare di stimolare interesse senza diventare invasivi.

Nel caso l’apatia non sia correlata ad alcuna patologia, l’intervento principale sarà di tipo psicoterapeutico. Esistono anche qui degli accorgimenti che si possono attuare senza l’aiuto di un professionista, nei casi in cui il sintomo sia lieve:

  • provare ad ascoltarsi e concentrarsi sull’ambito della vita maggiormente problematico;
  • dopo il primo punto stabilire degli obiettivi che siano piccoli e soprattutto raggiungibili;
  • cercare di cambiare la propria routine, anche di poco;
  • riconnettersi con ciò che un tempo siamo certi ci faceva stare bene, anche se inizialmente non se ne ha voglia: piano piano la voglia tornerà e, dopo essa, il piacere;
  • staccare la spina e riconnettersi con la propria parte interiore.

Se tutto questo risultasse eccessivamente difficoltoso, il consiglio è quello di rivolgersi ad un terapeuta: prevenire è sempre meglio che curare! Se vuoi, puoi pure contattami qui per fissare un appuntamento.